“CITTADINI! Lasciate che vi chiami cittadini
anche se tutti sappiamo che siate sudditi,
ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione”.
di Ascanio Celestini
Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio. Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico. Ascanio Celestini
Suono: Andrea Pesce/ Organizzazione Associazione Culturale Lucciola/Una produzione FABBRICA
Contatti: Paolo Gorietti – paolo.gorietti@tiscali.it